Sestri: l’amore di Trigoso per Guareschi in un libro che compie 20 anni


“L’8 agosto 1999 , sul sagrato della chiesa di Santa Sabina a Trigoso, accadeva un fatto che avrebbe mutato la storia del mondo. Poco, non tanto. (…) Don Enzo Frisino, parroco di Trigoso, intorno alle 19.00, si apprestava a benedire una meridiana, realizzata da Andrea Stagnaro e apposta sulla parete esterna della canonica (…) recante le seguenti parole: Giovannino Guareschi, con i genitori Lina e Augusto e la nonna Filomena, negli anni 1912-13 camminò fanciullo negli stretti vicoli dell’antico borgo di Trigoso, ospite nella canonica della perpetua Elena Castagnola, detta Lenin”. Inizia così il bel saggio di Carlo Stagnaro “Mondo Piccolo nasce a Trigoso” , uscito nell’ormai lontano 2003, ma inizia così anche la corresponsione d’amorosi sensi fra la famiglia di Guareschi, custode della memoria di uno dei più grandi scrittori del novecento, e la comunità di Riva Trigoso.

L’evento del 1999 fu il primo di una serie di iniziative fra cui l’intitolazione di un’area giochi e la posa di una statua, anzi di due, perché la prima – dello scultore Pietro Ravecca di Brugnato – fu rubata nel 2014. Quella che oggi è visibile al centro della piazzetta di Trigoso, inaugurata nel 2020, è di Leonardo Lustig, che a Sestri Levante aveva già realizzato il “roveto ardente” nella Chiesa di S. Antonio e il “pescatorello” della baia di Portobello. Nel mezzo di questo gran darsi da fare per sottolineare il legame affettivo fra Guareschi e questo lembo di Tigullio in cui lo scrittore soggiornò qualche tempo fra i 4 e i 5 anni, il libro di Carlo Stagnaro – edito da Bastogi – da un lato ripercorre la genesi della fortuna postuma di cui il creatore di Don Camillo e Peppone ha goduto alle nostre latitudini, dall’altro traccia il profilo intellettuale di un uomo scomodo, tenace, battagliero. Per dirla alla Enzo Biagi, di un anarchico sentimentale.